La buona condotta del 12 marzo 2020

Luis Sepúlveda è ricoverato ad Oviedo in Spagna.

Il primo marzo scorso gli è stato diagnosticato il Coronavirus.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo qui a Castrovillari, il 26 marzo del 2004. Ho scambiato con lui pochissime parole, grazie all’assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza, di allora, la professoressa Donatella Laudadio. Allora, facevo il libraio, avevo una piccola libreria. Si chiamava Moby Dick, libri nel ventre della balena. Fu una mattinata di rara bellezza, una di quelle mattine con tanti ragazzi e il profumo del pane appena sfornato.

Avevo incontrato una storia di Sepulveda per caso, probabilmente nella stagione 1999/2000, in un teatro off di Roma, dove una compagnia, di cui non ricordo praticamente nulla, portava in scena un adattamento da un suo romanzo: Diario di un killer sentimentale.

Da allora, a ritroso avevo letto Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo, Un nome da torero, e puntualmente comprato i suoi libri (purtroppo non proprio tutti) alla comparsa nelle librerie. L’ultimo libro comprato e letto è stato Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa. Una storia mitologica che custodisce la segreta voce dell’inafferrabile Balena Bianca.

Sono convinto che Luis Sepúlveda vincerà anche questa disputa: il nipote di Ricardo Blanco è un combattente e questa non è la sua prima battaglia.

_______________________________________________________________

MOLESKINE

E’ un taccuino con la copertina nera che mi accompagna sempre e in cui riverso i miei dubbi, i miei stupori e le mie rabbie di ogni giorno. Sulle sue pagine butto giù articoli, capitoli di romanzo, racconti, ricette di cucina, dichiarazioni d’intenti o promemoria di impegni che in genere dimentico. Ho un rapporto passionale con le Moleskine e quando una lettrice o un lettore complice – per questo scrivo, per creare complicità – me ne dà una, vergine e ancora avvolta nel cellophane, gliene sono grato. Ma prima o poi arrivo sempre alla fine dei fogli, divenuti ormai pagine, e quando le rileggo in una breve cerimonia d’addio prima di inaugurarne una nuova, guardo quanto ho scritto e, di solito, scopro che non ho perso la capacità di stupirmi. Rileggerle è riavvolgere la vita e vederla scorrere fugace, fotogramma per fotogramma. Come appaiono diversi gli articoli nella loro versione originale, prima di venire tagliati per motivi di spazio, come mi sembrano ingenue le aggiunte a un capitolo con l’indicazione «impossibile da inserire » o «chissà se si potrà usare».

I testi che seguono sono tratti dalle tre Moleskine che ho finito tra il gennaio 2002 e il marzo 2004 e da allora, come scrisse Van gogh al fratello Theo, «i mulini non ci sono più, ma il vento è sempre lo stesso»

Tratto da “Una sporca storia”, Parma, Guanda, 2004.

______________________________________

Il compito per i miei allievi è quello di tenere un Diario di questi giorni. Battezzate un quaderno (non potendo procurarvi una Moleskine) e scrivete almeno 5 righe al giorno. Cinque. Non una di più, non una di meno. Da domani si scrive.

Luis Sepúlveda – Lo scrittore del Sud del mondo

54 Replies to “La buona condotta del 12 marzo 2020”

  • Una volta finito di scrivere secondo me è giusto rileggere il tutto per bene. Ritornare sulle cose diventa un buon insegnamento per la prossima volta.

  • Questo testo mi fa capire che giorno per giorno dobbiamo scrivere delle righe, perché come è successo a Luis Sepúlveda la vita può riservarci cose brutte. E quando si hanno dei momenti belli ne dobbiamo trarre delle righe per appuntare quei momenti. Questa idea di scrivere giorno per giorno cosa ci accade mi piace perché anche se in questa età non ci soffermiamo bene sui momenti belli o brutti della vita, in un secondo momento possiamo prendere la nostra agenda e ricordarci.

  • Ho sempre adorato avere un piccolo quadernino dove scrivere di me, delle mie giornate, dei miei pensieri… e adoro ancor di più rileggerli dopo tanto tempo. Sono felice del compito assegnato. In fondo scrivere mi rende felice.

  • La Moleskine, come possiamo capire dal testo, è un taccuino rivestito da una copertina nera. Ma l’importanza di questo taccuino non sta nella copertina nera, piuttosto nell’accogliere i dubbi, le rabbie, lo stupori per trasformarle in scrittura. Ed è anche per questo che la Moleskine viene definita con un rapporto passionale. Avere una Moleskine, specialmente in alcuni casi, è sempre un bene, un modo per chiarire le proprie idee.

  • Prof. è bello poter commentare ogni giorno qualcosa. Mi fa capire quanto sia importante la responsabilità che prendiamo ogni santo giorno.

    • Grazie Rachid, penso che il tuo sia un commento molto bello: gratifica il mio tentativo di questi giorni.

  • Il coronavirus secondo diverse fonti era nato già da tanto tempo e, proprio come capitato a Luis Sepúlveda, molti sono stati contagiati tempo fa. Io ho sempre più paura di questo virus e non perché ho paura di morire, ma bensì non voglio che le persone esposte al virus vicino a me vengano “colpite e affondate” come in una partita a battaglia navale.

  • Sarebbe bello avere una Moleskine per rivedere ogni singolo giorno ciò che si è fatto e ricordare ogni singolo attimo.
    Un giorno rileggendo ti sarebbe permesso di ricordare tutto ciò che era il tuo passato…

  • La Moleskine è l’erede del leggendario taccuino degli artisti e degli intellettuali europei degli ultimi due secoli. Avere un taccuino significa avere un posto riservato per i propri pensieri.

  • Io fino allo scorso anno leggevo un sacco di libri di tutti i generi. Adesso non riesco più a trovare la concentrazione..

  • Secondo me avere un diario, aiuta a congelare momenti, emozioni, attimi della propria vita.
    Scrivere poche parole per poi elaborarne tante altre. Piccoli pensieri per poi svilupparne altri.

  • Questo compito del diario è molto intrigante .
    Chissà può nascere qualcosa di bello… in questo periodo di “quarantena” mi è tornata la voglia di scrivere.

  • Il diario è un oggetto dove si può scrivere ciò che si vuole …un modo per sfogare la rabbia, ad esempio.
    Nel diario possiamo scrivere anche dei bei momenti così poi in futuro quando andremo a rileggerli ci ricorderemo di giorni felici.

  • Penso che questo compito sarà molto piacevole da svolgere. In un diario dopotutto si può scrivere tutto ciò che ci viene in mente, e penso che in questo periodo difficile possa davvero servire.

  • Anche se non c’è più fisicamente questo grande scrittore, resterà nel cuore di tutti come una grande persona, un grande uomo! Si potrebbe dedicare una pagina in suo onore.

  • Questo testo mi fa capire quanto possa essere importante e liberatorio avere un quaderno dove poter appuntare pensieri, esperienze ed emozioni… aiuta a liberare la mente e ad avere uno sfogo, inoltre in futuro potrà essere un bellissimo ricordo.

  • Diciamo che scrivere non è mai stato il mio forte, ma pensando a cosa è successo a Luis Sepúlveda e a quello che gli è successo, ha pensato alla crudeltà e all’importanza della scrittura.

  • A me non piace tanto scrivere, ma mi piacerebbe avere una Moleskine. Potrei cominciare ad annotare quello che sta succedendo adesso per poi rileggere in futuro, ricordando le vittime che ci sono state e queste tristi giornate.

    • Prova a scrivere, Davide. La scritture è utile a chiarire i propri pensieri: è un esercizio di consapevolezza ed abitua ad andare in fondo alle cose.

  • Scrivere un paio di righe ogni giorno serve ad esprimere quello che siamo, serve a comprendere tutte le emozioni che abbiamo dentro di noi. Non è mai stato il mio forte scrivere, ma questo diario sono più che sicuro mi aiuterà tantissimo

  • Secondo me è molto importante scrivere un diario. Io vorrei averlo fatto da bambino così potrei, oggi, rileggerlo e rivivere le stesse “emozioni” di allora.

  • Non adoro scrivere, ma di questi tempi un diario può essere d’aiuto per sfogarci o semplicemente scrivere ciò che ci passa per la mente.

  • Penso che in questo momento sia importante scrivere, perché ci aiuta a distrarci. Io personalmente non ho mai scritto un diario, spero che questo compito mi aiuta ad esprimere i miei sentimenti al meglio.

  • L’idea di tenere un diario è molto innovativa. Oltre a scrivere giornalmente quello che ci accade, è possibile leggerlo e rileggerlo quante volte si vuole.

    • Idea innovativa, caro Mariano, mi sembra una notazione assolutamente inappropriata… i diari sono vecchi quanto la scrittura.

  • Secondo me é molto importante scrivere un diario, specialmente in questo momento perché ci aiuta a distrarci un po’ da ciò che sta succedendo.

  • Questo diario può servirci per diversi scopi sia per non stressarsi troppo pensando sempre al problema del covid 19 e in più può servire anche come fonte per non dimenticare questi momenti.

  • Tenere un diario è un ottimo modo per imprimere le tue emozioni su carta e fare tesoro delle esperienze. In futuro potresti voler ricordare cosa stavi facendo negli anni precedenti. Un diario ti aiuterà a ricordare tutti i momenti, belli e brutti, del passato.

  • Personalmente non mi piace mettere su carta i miei sentimenti e pensieri. Magari per paura di ricordare cose brutte che si è fatto di tutto per dimenticarle…

  • Per me in questo brutto periodo scrivere un diario può essere molto importante perché può aiutarci a distrarci un po’. Io non ho mai scritto un diario ma mi pento di non averlo fatto, perché oggi avrei potuto rileggerlo e comprendere tutti i momenti e i sentimenti del passato.

  • Da piccola avevo un diario dove giorno per giorno scrivevo ciò che mi accadeva oppure semplicemente appuntavo i miei stati d’animo. Credo che tenere un diario sia molto bello perché quando saremo grandi e ritroveremo questo diario chissà che emozione proveremo a rileggere ciò che abbiamo fatto e provato durante questo strano periodo.

  • Un quaderno dove scrivere i propri problemi e i propri sentimenti è una cosa molto utile, non solo come passa tempo ma anche come confidente. Ci si può scrivere i più profondi segreti, quelli che non diresti neanche al tuo migliore amico.

Comments are closed for this post.