KuroKo. VIII giornata di Primavera.

Ci sono almeno tre ragioni per scrivere questo pezzo e per chiedere agli incauti lettori di questa bagattella di non giudicare i miei appunti (questi e gli altri) alla stregua del taccuino del critico.

La prima ragione riguarda una mia personalissima passione, che porta in dote due preghiere al celebre autore newyorkese: una libreria che si chiamava Moby Dick e un figlio, che doveva chiamarsi Giacinto ed invece porta in il nome dell’unico sopravvissuto al naufragio del Pequod.

La seconda ragione è più circostanziata: parla del laboratorio Cacciando Balene che ha visto una collaborazione fra la Libreria Freccia azzurra, l’Associazione Menodiunterzo e Primavera dei Teatri per offrire spunti di riflessioni ai più piccoli su un capolavoro così complesso da essere amato dai bambini.

La terza è la riconoscenza per Antonello Antonante ed il Centro R.A.T., negli anni veri punti di riferimento per un giovane (allora!) che sul finire del ’90 aveva fame di teatro e viveva l’avventura di abitare nella provincia di Cosenza.

Lo stupore lasciato negli occhi da Giufà e il mare, interpretato proprio da Maurizio Stammati e impreziosito dalle figure di Dora Ricca vale ben più del Premio Speciale Ubu che Centro R.A.T. ha ricevuto nel 2018.

Questo Moby Dick, oggi, non appare potente come Giufà, ma poco importa e non è necessario stabilire se sono le mie lenti ad essere appannate.

Certo è che che nel mare dell’Acquario puoi indovinare Balene che forse non esistono.

TESTI (approfondimento)

Annamaria Lilla Mariotti, Il naufragio della Baleniera Essex e la leggenda di Moby Dick, Magenes.

SPETTACOLO

MOBY DICK 

liberamente ispirato a Hermann Melville
con
 Maurizio Stammati
scene e costumi Dora Ricca
luci e audio Eros Leale, Giuseppe Canonaco
montaggio video Angelo Gallo
adattamento e regia  Antonello Antonante