KuroKo. III giorno di Primavera.

Quando arrivo al Vittoria è tutto pronto. Si aspetta la fine di The speaking machine, della Compagnia Ragli. Dispiaciuto di non averlo potuto apprezzare, soprattutto dopo aver sentito la gioia di Debora e Domenico che parlano dello spettacolo di Rosario con toni entusiastici.

L’entrata è distesa. Mi siedo in un buon posto, al centro della sala. Questa volta non c’è la ressa e ne sono felice. Sin dalle primissime battute gli attori mi conquistano, facendo approdare in un territorio oscuro, popolato da strani uomini con splendide maschere. Non so esattamente dove mi trovo, ma è la vigilia di Natale di un futuro prossimo. Due soldati italiani si danno il cambio per il turno di guardia imbastendo un dialogo surreale: il Sergente Maggiore Mario Zoppei, caposquadra latinista, il Soldato Scelto Fausto Rossi, estremista inquieto e il Soldato Giorgio Morello fanno irruzione sulla scena facendomi immediatamente prigioniero.

Il resto dello spettacolo sono maschere che si muovono come orologi, luci sapienti, canti rubati ad Iva Zannicchi e una scena architettata a dovere. La commedia dell’arte vive, come i semi ben custoditi, nel corpo della piéce e il soldato Morello risulta praticamente irresistibile.

Forse ancora possibile una qualche revisione drammaturgia dopo l’ingresso delle eco-terroriste, Dalila e Patrizia, interpretate dalle bravissime Sara Allevi e Anna De Franceschi, determinate a liberare le piante dalla loro prigione di cemento.

La chiusura evoca Pulcinella: il continuo affanno di dover recitare una parte che soffoca la verità in nome della vita.

Se son semi, fioriranno.

TESTI (approfondimento)

Roberto Tessaro, La commedia dell’arte: la maschera e l’ombra, Ugo Mursia Editore.

SPETTACOLO

SêMI. SENZA INFAMIA E SENZA LODE

uno spettacolo di Stivalaccio Teatro
testo e regia di Marco Zoppello, adattamento a cura della compagnia
con
 Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello e con Matteo Pozzobon
scenografia Alberto Nonnato
maschere Roberta Bianchini
costumi Lauretta Salvagnin
luci Matteo Pozzobon
habitat sonoro Giovanni Frison
consulenza video Raffaella Rivi
consulenza artistica Davide Giacometti, Nicolò Targhetta
amministrazione Elisa Dal Zotto
organizzazione Federico Corona
produzione Stivalaccio Teatro e Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Teatro della Toscana (progetto studio teatro) e La Corte Ospitale (progetto residenze 2018)

Foto di Antonello Parrilla.