Il sabato del villaggio del 14 marzo 2020

È l’Italia del contagio, delle esigenze lavorative, dei non frequentate luoghi affollati, delle guardia medica, dei pronto soccorsi sempre meno pronto e pure soccorso di molti, dei pediatri,  del coronavirus, della salute dei latini e delle lingue più prossime, dell’impossibile comfort zone, delle famiglie ricche e povere, del popolo che stenta a riconoscersi, dei libri non letti, dei gomiti salvifici, dell’amore rubato agli affanni, dello stress, della pandemica attesa dell’ultimo bollettino.
È il sabato di un villaggio che parla con una sola voce, il sabato delle raccomandazioni ripetute:

1) Non uscire di casa se non per a) comprovate esigenze lavorative; b) situazioni di necessità; c) motivi di salute; e d) rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

2) Non frequentare luoghi affollati ed evitare contatti o incontri ravvicinati;

3) Lavarsi spesso le mani usando acqua e sapone o gel a base alcolica;

4) Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;

5) In caso di sintomi parainfluenzali, non recarsi dal medico di base o al pronto soccorso, ma rivolgersi alla guardia medica, al medico di medicina generale, ai pediatri di libera scelta o ai numeri regionali.

Sono le piccole pratiche quotidiane di cui strettamente avvalersi per fronteggiare il pericolo di contagio da Coronavirus. È quanto ci separa dal mettere a repentaglio la nostra e l’altrui salute, evitando pericolosi contagi e ancor più mortiferi disagi per il nostro sistema sanitario, già stremato dalla drammatica situazione contingente, dagli abbagli secolari della politica e dalla brutalità di anni di tagli e rimaneggiamenti.
Dopo di che, essendo tutti latini (senza offesa ma per tener conto di un minimo senso delle prospettive) bisogna anche ricordare che in momenti come questi è vero che la politica a buon diritto e di comune interesse, per riprendere le parole del nostro Presidente della Repubblica, deve guardare alla salute dei cittadini e non ai numeri del bilancio, ma lo è altrettanto che i cittadini si comportino con estrema consapevolezza, ragionando da popolo e non da singoli.
Non potendo utilizzare le mani per fare freddi calcoli non resta che provare con i gomiti, gli stessi che dovremo baciarci per lo scampato pericolo.
Resistere, desistere, esistere!

Antonello Fazio & Francesco Gallo

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