La condotta pessima degli ultimi giorni di luglio.

Capita, ogni tanto, di vedere i Carabinieri a scuola. Generalmente sono persone educate, gentili. Persone che in molte occasioni si rivolgono agli insegnanti con reverenza: la stessa che avevano imparato a scuola.

Solo una volta mi è stato raccontato un gesto sgarbato di un Maresciallo.

Quest’anno ho lavorato in una scuola di confine e li ho visti in un paio di occasioni. All’apparire della divise avverto immediatamente un bonario sentimento di ammirazione. Non ho mai amato le armi, sono addirittura obiettore di coscienza e rifuggo da ogni forma di militarismo, ma non riesco a trovare nei Carabinieri nessuno dei motivi che mi hanno spinto a dire no al servizio di leva.

Da ragazzo ho frequentato lungamente la famiglia di un caro amico che aveva il papà carabiniere. Anche lui ed il fratello, successivamente, sono diventati agenti dell’arma e forse grazie alla bontà di quel padre attento e disponibile e al ricordo di questi amici non riesco ad immaginare gli agenti della benemerita diversamente da loro.

Non sono un ingenuo e conosco alcune pagine terribili dell’Arma, ma sono convinto che le pagine ben scritte siano assai più numerose.

Sarà per questo che non riesco a trovare una spiegazione al commento di Eliana Frontini (“Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”), insegnante di Storia dell’Arte all’Istituto Pascal di Romentino di Novara. Non trovando alcuna spiegazione plausibile non riesco a trovare alcun motivo per perdonare la rozzezza della mano che corre veloce sulla tastiera, alla maniera di Napalm51. Una rozzezza persino peggiore di quella di Lavinia Flavia Cassarodi, un’insegnate di scuola elementare protagonista, in ben altro modo e con un ben diverso movente, di un medesima soddisfazione di morte.

Come ci si regola in questi casi? Cosa si fa di questi insegnati?

Lavinia Flavia Cassarodi è stata licenziata. Lo scorso aprile, un giudice del Tribunale di Torino, presso il quale l’insegnate aveva impugnato il provvedimento amministrativo, ha sottolineato le responsabilità educative anche fuori dall’aula, “avendo a che fare con bambini che non hanno sviluppato un senso critico e sono quindi portati ad ‘assorbire’ tutto ciò che viene trasmesso loro dall’insegnante”. Il giudice ha inoltre ribadito che i comportamenti della maestra sono “in grave contrasto con i doveri educativi connaturati alla sua funzione di docente di scuola primaria”.

Eliana Frontini è destinata allo stesso provvedimento amministrativo? Cosa succederà alla prof. di Diritto, Patrizia Starnone, che scrive: “È scioccante il fatto che sia stata scattata, pubblicata e che qualcuno si indigni pure dopo l’efferato crimine perpetrato contro il nostro carabiniere. Cari agenti della forze dell’ordine quando è necessario e non vi è altra scelta un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese»

Io non so dire se sia giusto, in questi casi, procedere al licenziamento, ma certamente non gioirei di una maestra o una professoressa di siffatta maniera in classe di mio figlio.

Il punto è che certe professioni sono come i bicchieri buoni di cristallo: un Professore, un Agente di pubblica sicurezza, un Sindaco, un Assessore Regionale, un Deputato, un Magistrato, un Ministro non hanno solo il dovere di formarsi (prepararsi, approfondire, studiare) per fare il meglio, ma devono comportarsi con disciplina ed onore. Devono poter, in ogni momento, difendere le proprie scelte con argomenti appropriati. Quale sarà la line di difesa della professoressa Frontini? Come si giustificherà il Carabiniere che ha bendato un indiziato di omicidio? E il poliziotto che fa fare un giro sulla moto d’acqua al figlio minorenne di Salvini? Come potremo mai giustificare un Ministro della Giustizia che diffonde un video vergognoso di un condannato per omicidio estradato e usato come trofeo, violando le regole che esso stesso, come Guardasigilli, dovrebbe custodire? Perché dovremmo accettare i comportamenti lesivi di un Ministro dell’Interno che si pone puntualmente al di sopra della legge, legittimando comportamenti per i quali lui stesso sfugge al giudizio?

Insomma, che almeno, in mezzo a tanti squali, non paghino, al solito, i soli pesci piccoli (stupidi ed incoscienti).