KuroKo. VI giornata di Primavera.

Del Teatrino del Giullare avevo amato uno straordinario Finale di Partita, allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori. Franco Quadri l’aveva definita una rappresentazione da antologia destinata a rimanere nella memoria. Era sempre di Primavera, forse quella del 2005. Mi era poi capitato di apprezzare nuovamente il gruppo in VIE festival a Modena con Lotta di Negro e Cani, un testo di Bernard Maria Kolotès.

In questa ventesima edizione di Primavera dei Teatri, la compagnia emiliana, nuovamente a Castrovillari (come me), propone un lavoro, che ha aperto la XIV edizione del Festival di teatro contemporaneo VIE.

Menelao, re di Sparta, vincitore della guerra di Troia, ha tutto ma non è felice. L’idea dello spettacolo rappresenta l’incipit stesso della narrazione.

E’ colpa della ragione se Menelao, mancato eroe ad Ilio per altrui colpa, non riesce a trovar pace. Sottratto alla battaglia non può più guadagnarsi un posto da protagonista in nessuna storia. Achille, Aiace, suo fratello Agamennone sono eroi immortali, ma lui è solo un fratello minore, un Re, costretto ad inventarsi un personaggio. Nel tentativo di costruire il proprio eidolon, a cui affidare le sue gesta, il suo pensiero si avvita, incapace di percepire la differenza fra idee e azioni.

Menelao non vive, non scopa (pur avendo Elena), si aggira fra libri, statue, oracoli: nemmeno le parche si occupano di lui e della sua frustrazione. Quella che dovrebbe essere l’epopea dell’eroe si trasformata da subito nella saga dei pupi: fantocci, mossi sapientemente da un inutile desiderio di riscatto.

E’ forse quella degli Atridi la progenie di Amleto?

Mentre il re di Sparta strappa le pagine del suo manoscritto tornano alla memoria altre fogli: quelli cavati (per usare un verbo caro agli emiliani) dal diario di Amleto da Carmelo Bene nella sua celeberrima rilettura.

Le aspirazioni incompiute diventano occasioni comiche che mortificano il mancato eroe, divertendo il pubblico di una Sala Consigliare gremita.

Persino le Erinni e la morte snobbano il povero figlio di Atreo. Saremmo quasi tentati a derubricare il tutto in una parodia, ma ci soccorrono Laforgue e Steiner, Eduardo e Holderlin.

TESTI (approfondimento)

Davide Carnevali, Menelao, Luca Sossella Editore, Linea.

George Steiner, La morte della tragedia, Garzanti.

SPETTACOLO

MENELAO

testo di Davide Carnevali uno spettacolo costruito, interpretato e diretto da Teatrino Giullare scene Cikuska luci Francesca Zarpellon si ringraziano Gianluca Vigone e David Sarnelliuna coproduzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatrino Giullare ed il sostegno della Regione Emilia Romagna