Il sabato del villaggio del 15 febbraio 2020

Non avrei mai immaginato di dover scrivere un necrologio questo sabato, ma il patto stretto per questa rubrica era quello di raccontare in tono minore la musica della settimana. 

Non si tratta di celebrare la grandezza di un artista, o raccontare il gesto finito di un eroe, Luigi Stabile, meglio conosciuto in città come Gigetto, era una persona che aveva consacrato la sua vita alla famiglia, al suo lavoro, alla musica e alla politica. 

La Jessica, il primo pub a Castrovillari, era un luogo estremamente semplice e perfettamente rivoluzionario, un locale che portava con disinvoltura la storia di un uomo e di una donna votati all’amore per le differenze. Era diverso da tutti gli altri il panino che mangiavi, la birra che bevevi, l’odore di fritto che ti portavi a casa, diversi i quadri appesi alle pareti, diversa la musica che ascoltavi chiacchierando. La voce di Bob Dylan resterà per me appesa agli strani lampadari che illuminavano i tavoli. In tanti hanno discusso, litigato, sospirato, seduti ad aspettare un panino preparato da Daniela, o una birra spillata sapientemente dal rivoluzionario con i baffi.

Qualche volta abbiamo festeggiato da lui e Daniela la fine di uno spettacolo (in “Pensaci Giacomino” recitava anche il piccolo Andrea, che interpretava con grazia il frutto dell’amore di Giacomino e Lillina), qualche altra volta ci siamo appoggiati al bancone in due o tre di noi per chiudere una serata che non aveva voglia di andare a dormire. L’ultima volta ho accompagnato mio figlio per il compleanno di Giovanni, che festeggiava da lui.

Quando sarà più grande potrò raccontargli che anche lui è stato alla Jessica e che il quella birreria continua a viverci un amico del papà.

Buon viaggio, compagno.

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